UNIVERSALE
Strafare!
Certe volte Esigenza Personale
Che ti spinge a dire e fare
Cose in cui puoi farti male…
Guarda il Mare
Che non ha barriere
La sua calma naturale
E’ un Esempio Silenzioso
Da pensare…
Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
Strafare!
Certe volte Esigenza Personale
Che ti spinge a dire e fare
Cose in cui puoi farti male…
Guarda il Mare
Che non ha barriere
La sua calma naturale
E’ un Esempio Silenzioso
Da pensare…
Disse il Bugiardo
Per me è naturale
Raccontar Bugie
Ma quelle
Che non sono mie
Purtroppo…
Non le ricoconosco
Mio Cuore
Braciere ardente
Acceso sempre
Come la Fiaccola
Di Olimpia
Lungo la Corsa
Della Vita
Io di questo Amore
Mi vesto…
Per denudarmi poi
Di fronte al Mondo
Si tornerò da te
Nel momento
Che me ne vado…
Quella Carcassa Lucida
Rotante
Che scivola di notte
Sui nastri del Destino
E’ la mia Anima viaggiante
Salita di nascosto
Vicino al finestrino
Lo vedi come muoiono
Le cose?
Basta volerle uccidere
La fine di un lustrino
Saltimbanco
Che illuminava i Tempi
Ma in tanto
Siamo vicini al Capolinea
Pernotta qui Signora?
No voglio volare giù
Dal finestrino
Voglio aspettare L’Alba
Voglio sentire in me
La forza del Mattino
1981
Tutte le cose
Hanno il loro Nome
E aspettano di essere
Chiamate
Perfino i Sogni
Sfuggenti per natura
Se scegli un nome bello
Si lasciano Afferrare
Nella Rotondità del Caso
Scintilla è sempre Incinta
Cresca o non cresca
Nasca o non nasca
Scintilla è sempre Incinta
Di un Seme
Dirompente di Parole
La sua Prole…
Specchi di Sè che manda
In giro per il Mondo
Come Cornici a Giorno
L’Auspicio
L’Amore che Viaggia
In Diretta
Vicino e Lontano
Per quelli che sanno
O non sanno…
Quanto li Amo
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
© 2017 :: Tutti i testi e le poesie sono di esclusiva proprietà di Maria Grazia Nigi. Ogni uso non autorizzato sarà perseguibile per legge.