QUELLO CHE CI CIRCONDA
Un mondo sempre
in carica,
che esplode uomini
nati da uno scoppio…
vivi soltanto,
per la riproduzione
delle armi.
Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
Un mondo sempre
in carica,
che esplode uomini
nati da uno scoppio…
vivi soltanto,
per la riproduzione
delle armi.
Pulsioni angeliche
può avere,
l’alto pensiero del
divino,
che ci consente di
baciare la bocca
d’ogni rosa,
rischiando la tensione
dello spino.
Se l’ora inesorabile
del tempo scocca…
sostegno naturale
della forza, ogni
bellezza costruita
crepa, sotto la tua
potente morza.
Dentro il mio cuore
ti proteggo,
come un romanzo
aperto
a cui ho tolto le
parole
perchè non faccia
scandalo…
Ci renda svegli,
rapidi, ogni nuova
fiammata del tempo,
per dare un contributo
attento,
a tutto quel che è fermo,
disattento…
Spesso collaboro
con simpatia,
a un’evidente antipatia
di alcuni uomini.
Per provocare
a entrambi
un effetto pirotecnico.
Tu come nessuna,
più solitaria della
luna.
L’unica interferenza,
il respiro della distanza…
il luogo magico di
residenza,
che non può scendere
nella tua stanza.
Laddove spesso andiamo,
guidati dai sussurri della
fantasia,
di tutto si può fare…
come portarsi a casa
il mare,
dentro un impulso
azzurro.
Alle mie giuste
proporzioni,
aggiungo il brivido
delle sproporzioni…
Cosi facendo,
ottengo una figura
libera
che non ha misura.
Soltanto i morti
non entrano più
in crisi.
Dall’alto delle lapidi
sorridono felici,
sempre uguali, senza
guai…
Come spesso
stupidamente capita
anche ai vivi.
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
© 2017 :: Tutti i testi e le poesie sono di esclusiva proprietà di Maria Grazia Nigi. Ogni uso non autorizzato sarà perseguibile per legge.