LA FELICITA’
VERSIONE CELESTE
La Felicità è il balcone
più alto del creato,
dove s’affaccia solo Dio;
che s’è scocciato
per le continue richieste
degli uomini.
Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
VERSIONE CELESTE
La Felicità è il balcone
più alto del creato,
dove s’affaccia solo Dio;
che s’è scocciato
per le continue richieste
degli uomini.
L’ Ambiguità,
se si presenta
a chi ha di fronte,
sposta i suoi occhi
dietro la fronte.
Impertubabile,
guarda e confonde
la Verità.
Mio cuore,
braciere ardente,
acceso sempre
come la fiaccola
di Olimpia,
lungo la corsa
della vita.
L’attore,
(che a malapena
sa mettersi in disparte)
recita fino in fondo
la sua parte.
Poi, lontano dall’applauso,
quasi non si riconosce…
poichè di sé conosce
soltantanto la sua arte.
Se vuoi essere benaccolto
in casa altrui,
prima di andare via,
non devi lasciare traccia…
Diretto alla radice,
lo strazio di chi non ha
più voce.
Poichè la fioritura della
pianta s’è dispersa,
dentro una furia bianca.
Nel giornale dei miei
pensieri,
troneggia in prima pagina
un Magnifico Mostro.
Violento nel suo morso…
quanto benefico allo spirito.
Nell’ Ira,
tutte le fiamme
frementi
investono il corpo,
e lo contorcono,
dentro un incendio
di parole.
L’opinione,
s’arrampica sempre
sul ramo più alto
della propria ragione.
Poi, giunta a maturazione…
lascia cadere il frutto
della sua convinzione.
Il ricavato delle
briciole…
(messo a dimora)
può far lievitare
il mondo.
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
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