LA PIAGA UMANA
Se l’Uomo
Per suo volere…
Perde la Coscienza
Riempie il Vuoto
Col salvavita…
Dell’Indifferenza!
Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
Se l’Uomo
Per suo volere…
Perde la Coscienza
Riempie il Vuoto
Col salvavita…
Dell’Indifferenza!
Ognuno di noi
Possiede un magazzino
Inesauribile di Idee
Ma quelle scarse…
Fanno morir di fame
Chi le attua
L’Odio nel suo efferato lampo assassino
E’ cieca luce…
Oscuramento della Ragione
Dove si ottiene morte e distruzione
Andiamo tutti alla deriva?
L’Antidoto è la Pace di cui tanto si parla…
Ma che volutamente non arriva!!
O Dio Onnipotente!
A te che sei Ognisciente
Ti faccio una domanda:
Quando creasti l’Uomo
A tua Immagine e Somiglianza
Sapevi già chi sceglie il Male
Non per dimenticanza…
Bensì per Disobbedienza
L’Uomo diventa
Figlio legittimo di Satana
“Creatore d’ogni Guerra?”
Amen
Da tempo una calibrata e dolorosa Pazienza
Mi aiuta a sopportare L’Incomunicabilità
Che avvolge gli Uomini nella solitudine dell’Ombra
Che precede spesso una Guerra…
Le formule del buio
Sono molteplici…
La Guerra avanza!
La Luce degli Eletti
E’ in minoranza
Il Lupo Bianco
Imperturbabile ci guarda
La faccia gonfia e stanca
La Resa non arriva…
Questo lo affanna!!
Un buono Equilibrio
Ci fa stare sempre in piedi
“Anche quando dormiamo…”
E’ mai possibile
In questi giorni
Di Ignobile Follia
Dove la Morte
Inghiotte l’Innocenti
Il pianto dei bambini
La perdita dei tempi belli
Reclamizzare…
Per i malcontenti
“Cantanti Mascherati”
Guardati allegramente
Da una folta schiera
Di inconsapevoli?
Indifferenti…
Oggi più che mai
La forza della Parola
Quella giusta!
Si mangia il Mondo
Lo mastica a dovere
Poi lo risputa…
Con la speranza
Di renderlo più liscio
E ancora più rotondo.
L’orologio nero 2:49
Fa tremare il Mondo
Quale risposta ?
Una fiducia malriposta
Mette in piedi
Un Territorio Devastato
Gestito dall’Uomo
Sempre più invasato…
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
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