IL PESO DELLA VITA
E’ dal sovrappeso della Vita
Che puoi conoscere te stesso
Se rimani quel che sei…
Buono e Onesto
Oppure nella Negatività
Ti trasformi in un Ossesso!
Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
E’ dal sovrappeso della Vita
Che puoi conoscere te stesso
Se rimani quel che sei…
Buono e Onesto
Oppure nella Negatività
Ti trasformi in un Ossesso!
Certe volte…
Aspettiamo lo Sdegno
Come liberazione…
Per distaccarsi per sempre
Dal ” Pitone Umano”
Che inizialmente si è presentato
Come un Pettirosso Addolorato
” E tu lo hai capito e amato”
Senza pensare che ti avrebbe
Avvelenato!
Dalla Morte Alla Vita
Mi rialzo…
Con una sola mano
L’altra
Per salutare la Vita!
I Sentimenti Nascosti
Hanno l’unico “privilegio”
Di tenere in galera il Cuore
Perchè non scoppi di paura…
Di fronte all’Amore.
La Spossatezza
Questa Signora Pallida
Che non parla…
Ma che si fa sentire
Quando si avvicina
E ti accompagna!
L’Alta Sensibilità
Ascolta!
Scoperchia il Cielo
Poi lo racconta…
L’alta Sensibilità
Spesso si scontra
Con l’Iceberg Umano
Ma non affonda!
La Lagna è un diritto Sociale?
Ehhh, no ! Personale…
Dipende dal tono costante
Snervante…
Di certo non ha per amica
L’arzilla Ironia
lo scoppio umoristico…
La fa volar via.
Quando la Rabbia mi riscalda
Dopo lunga sopportazione…
Fa seguito la Liberazione!
Da qualsiasi Manipolatore
Che per invidia…
Tende a disintegrare
Il mio Intelletto il mio Onore!
Si intuisce la capacità di amare
In virtù…
Di quanto amiamo i nostri figli!
Tu quando parli…
Illumini il Cielo
Con le tue parole
Ed io felicemente
Ne ricevo il riverbero
E ti ringrazio!
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
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