NELL’ASSOLUTA SOLITUDINE
Nell’assoluta solitudine
non scacciare il nemico
che ti respira accanto.
Accoglilo.
Scoprirai quanta forza
c’è nel tuo cuore.
Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
Nell’assoluta solitudine
non scacciare il nemico
che ti respira accanto.
Accoglilo.
Scoprirai quanta forza
c’è nel tuo cuore.
L’esordio della rosa
avviene la mattina,
mentre il sole la bacia
lei si fa tutta rosa…
Quando pensavo
canzoni per te,
tutto tornava
a splendere.
Eri il diamante
magico
che avevo in testa.
Ora che ci ripenso…
di te mi rimane un
livido
dentro la testa.
Semmai sei il vento,
che sia soave la tua
mano.
Chiudimi gli occhi,
nella contemplazione
assoluta dello spirito.
Sospesa sulle spume,
quasi a spiccare il volo
di fronte all’infinito mare
d’inverno.
Rapita e poi ingoiata
dal suo respiro candido
ed eterno,
che mi solleva in aria.
Trasfigurata da questa
luce liquida d’inverno,
parlo con Dio senza
saperlo,
perchè son già volata.
La fine di un rapporto
troppo stanco
include un viaggio
personale,
straordinario…
Un volo altissimo
in senso orario,
dove, quello che non
hai visto da vicino…
ora lo vedi a tutto
tondo da lontano.
Spesso bisticcio
con i colori dei miei
pensieri,
perchè quello più
nero… mi morde
la coscienza.
Sotto i profondi solchi
sanguinanti,
per quella infame bardatura,
ogni somara (che si rispetti)
ormai si sa,
ha i calci suoi diretti…
al perfido padrone.
Che con passione ammette,
di amare con violenza
estrema,
questa tenace grigia
sottomessa, silenziosa
bestia.
Da lui chiamata sotto
le lenzuola: mia somara,
stordita sudata creatura.
Dall’alto del suo
regno,
il re si scelse la più
giovane cavalla…
e disse: ti faccio una
una promessa,
presto sarai regina
della mia grande stalla…
Bella giumenta…
disse la bestia
alla bestia,
se ti cavalco
portami lontano,
perchè si annulli
quello che noi
pensiamo.
Tutto il delirio
della pubblicità
corrotta,
(che rende inebetiti)
non ostruisce i pori
cognitivi
dei pensatori liberi.
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
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