6 APRILE 2OO9
Diretto alla radice,
lo strazio di chi non ha
più voce.
Poichè la fioritura della
pianta s’è dispersa,
dentro una furia bianca.
Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
Diretto alla radice,
lo strazio di chi non ha
più voce.
Poichè la fioritura della
pianta s’è dispersa,
dentro una furia bianca.
Nel giornale dei miei
pensieri,
troneggia in prima pagina
un Magnifico Mostro.
Violento nel suo morso…
quanto benefico allo spirito.
Nell’ Ira,
tutte le fiamme
frementi
investono il corpo,
e lo contorcono,
dentro un incendio
di parole.
L’opinione,
s’arrampica sempre
sul ramo più alto
della propria ragione.
Poi, giunta a maturazione…
lascia cadere il frutto
della sua convinzione.
Il ricavato delle
briciole…
(messo a dimora)
può far lievitare
il mondo.
L’uomo che io
conosco,
vive nascosto
dentro l’assedio
del suo cuore.
Considerato il giusto
spazio per raggiungermi,
parlo con la mia
anima,
la mia inquilina…
Figura carismatica
condominiale,
che non paga il fitto.
Apro il libro
che mi piace,
con un bacio.
Che poi faccio
rotolare tra le
pagine,
fino all’ultimo
respiro,
fino alla fine…
che voglio io.
Mi penso
nell’amore degli
altri,
quando
non ho amore
per me.
Tieni lontano
da me,
i sogni del disastro.
Io preferisco salire
in ascensore.
Il resto, come si
conviene,
ce lo diremo stando
zitti,
domani a colazione.
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
© 2017 :: Tutti i testi e le poesie sono di esclusiva proprietà di Maria Grazia Nigi. Ogni uso non autorizzato sarà perseguibile per legge.