Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
Fili tenaci di seta rossa
le mie parole,
per ricucire un tempo
sbranato dai barbari.
Mio sole,
il tuo sorriso
è la più bella
residenza estiva
che conosco.
Aveva il morso moka
il mio serpente.
Da quando l’ho
decaffeinato…
non ha più un dente.
Da sempre,
gli uomini di Stato,
raccontano convinti
(a chi ci vuole credere)
che nel passato,
di quel che è stato preso…
e mai ridato…
quello che è Stato è Stato.
L’accanimento,
è il credo,
il firmamento
di chi ha deciso
di brillare sempre,
per non morire mai.
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
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