PICCOLI TAPPETI VOLANTI
Oro d’autunno
mi staccherò da te
poi volerò lontano
confusa in un pulviscolo
di foglie.
*
Fulgida stella
ho più diamanti io
di te
son la rugiada che fa
brillare l’erba.
*
Se vuoi ascoltare
quello che dice il fiore
cambia la terra al vaso.
*
Che tenerezza
l’orecchio profumato
della rosa
che si posa sul morbido
velluto
di un seno nudo.
*
L’Intelligenza
suprema zona ventilata
del cervello.
*
Io so degli altri
quel poco o tanto
che vedo
il resto lo registra la
Coscienza.
*
Da sempre
come una tassa fissa
l’Amore paga i debiti
dell’egoismo.
*
Satira maliziosa
parli con gli occhi
mentre la bocca ride,
di quello che sa e non
lo dice.
*
La fretta
freccia impazzita
dentro la testa degli
uomini
troppo veloci…
che mirano ha raggiungere
ogni impossibile traguardo.
*
Io di questo amore
mi vesto
per denudarmi poi
di fronte al mondo.
*
L’hanno vista volare così
come una rondine
sospesa nell’azzurro
incline alla terra.
*
Da innumerevoli correnti
arriva il blu del mare
alti gradini liquidi
increspati
saliti dai gabbiani
innamorati.
*
Tenui vapori
bianco rosati
rosso ciliegia
oro d’arancia
giallo albicocca
venti di perla
alzano il cielo
per salutare l’alba.
*
Ah cadetemi addosso
stelle!
entratemi nella pelle
voglio correndo portarvi
lontano
voglio essere un faro
umano.
*
Che la barca del sonno
sia leggera
per trasportare il peso
più soave.
*
Se noi potessimo spiegarci
l’attimo
in cui è costante l’amore
non dormiremmo
increduli.
*
Spesso ho teso l’orecchio
dove le piaghe si possono
ascoltare…
*
Ho conservato
una tua lacrima verde
nel taschino
per abbellirmi i tempi.
*
Potesse un giorno
la mia mano
accendere l’aurora
e illuminare il mondo.
*
I tuoi occhi
due rondini nere affilate
sorvolano un cielo
d’inchiostro
cosparso di nubi rosate.
*
Avrei bivaccato
a lungo
sulla coscienza degli
uomini
poi avrei pianto lacrime
di limone.
*
Adesso su di me
faccio piano come
in chiesa
per non calpestare
il morto.
*
Fosse venuto a me
un angelo a parlarmi
avremmo confuso il
pianto
poi per solitarie vie
diretti verso il cielo.
*
Un porto blu
dove non appodo
mai
segnato da una
stella
che mi brilla in pugno.
*
Gli uomini
come le capre
si accavallano negli
ovili
per poi disertarli.
*
Non mi piace
l’amicizia che mi dai
è condominiale
chiedi di me
della mia vita
col tono e la scadenza
di un contratto.
*
Fili tenaci di seta rossa
le mie parole
per ricucire un tempo
sbranato dai barbari.
*
Chi non ha salito
il Calvario
non sa nulla del
passo
nè conosce i suoi piedi.
*
Per voi che avete
la coda mozza
l’imputazione è grave.
*
Energie di mille stazioni
elettriche
m’impongono questo
viaggio
e sono in transito
per altre dimensioni.
*
Sicura che vivo
mi alzo d’impulso
un guizzo di fuoco
mi apre la via.
Poichè la verità
libera e salva
il vento dell’oceano
sospinge
e non affonda la mia
barca.