PENSIERO CELESTE
Solo guardando il cielo
mi riposo.
Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
Solo guardando il cielo
mi riposo.
Una chiusura particolare
va data al cuore,
quando propone e accetta,
la compravendita dei sentimenti
che uccidono l’amore.
L’amore artigiano,
(poichè esiste pure quello)
ti vede a cavalcioni delle
stelle, mentre ripari i cuori
rotti… dalla sorte,
che poi rimandi in onda,
per riproporli a tutti quelli,
che per difetto… con la più
grande indifferenza portano
un sasso dentro il petto.
Tanto vi amo,
anche quando
il palmo della
mia mano,
non ha con voi
un rapporto mite,
che l’amore sente,
e trascende.
Negli occhi fondi
della notte,
passi e fiammeggi
come un’amante
clandestino.
Astro nascente,
luce d’ogni mattino.
Quello che gli altri
vedono,
spesso mi rende
miope.
Per quel che mi
riguarda,
quello che vedo
io (dopo sudate
indagini)
ha una risposta
franca.
Abbiam bollito
assieme,
amore mio,
per anni e anni…
per ritrovarsi
poi,
completamente
lessi,
al centro degli
avanzi.
L’anima verticale
della neve,
indaga le mie vene
aperte.
L’anno che è appena
cominciato,
che cosa ti trasmette?
La tua volontà,
sia rigida o pieghevole,
di quello che ha deciso
lo promette?
Risposta orizzontale:
quando mi sento forte,
vorrei brillare nel buio
dell’incertezze,
per sciogliere la neve
dentro il cuore.
Mentre la neve
danza,
sui cieli alti del
giorno,
dal cantiere notturno
dei sogni, la luna,
manda baci d’argento
sul mondo.
E anche il povero in
canna si sente felice
nel sonno.
Tutte le briciole
d’amore,
raccolte negli angoli
più bui del mondo,
formano il pane
del mondo,
che può sfamarci,
giorno dopo giorno.
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
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