da L’ANIMA CONTROLUCE 1981
“Il 2 Novembre della Beghina”
A capo chino avanza la beghina
e le dà scopo l’odor di cimitero,
si muove lentamente tra le tombe
e l’occhio attento scruta nomi e date.
Lo conoscevo quello, poverino!
Chissà che male aveva!
Eh! Io lo dicevo!…
Eppure nella vita aveva faticato.
Toh! Ma guarda lì chi c’è,
ma a questo gli sta bene!
Ne aveva fatte tante! Ora sta fermo.
C’è un angioletto dolce che è volato…
e la beghina piange, adesso è vera!
Ma l’emozione passa, si prosegue.
L’elenco è troppo pieno,
bisogna pur guardare.
Poi conta i fiori belli
e lesta fa la somma,
Gesù, Gesù, con questi tempi cari!
Ma come fa la gente a non capire!
Eh! Lo saprei io!…
Ma guarda che Cappella!
Senz’altro è di un riccone.
Ma quello è proprio argento!
Io mica sono scema!
Sospira la beghina e scuote il capo.
Poi all’improvviso sbuca un prete nero,
Buon giorno reverendo! E guarda in terra,
io ho pregato!
Va bene buona donna, andate in pace!
S’è fatto tardi, e la beghina è stanca,
” E’ giorno di pietà ” dice il Vangelo,
e la “devota a Dio” ha fatto i suoi doveri…
biascia preghiere, si segna ogni minuto:
quanto son buona! pensa.
Nostro Signore mi premierà davvero.