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Maria Grazia Nigi

Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.

da L’ANIMA CONTROLUCE 1981

30 settembre 2006

“Il 2 Novembre della Beghina”

A capo chino avanza la beghina

e le dà  scopo l’odor di cimitero,

si muove lentamente tra le tombe

e l’occhio attento scruta nomi e date.

Lo conoscevo quello, poverino!

Chissà  che male aveva!

Eh! Io lo dicevo!…

Eppure nella vita aveva faticato.

Toh! Ma guarda lì chi c’è,

ma a questo gli sta bene!

Ne aveva fatte tante! Ora sta fermo.

C’è un angioletto  dolce che è volato…

e la beghina piange, adesso è vera!

Ma l’emozione passa, si prosegue.

L’elenco è troppo pieno,

bisogna pur guardare.

Poi conta i fiori belli

e lesta fa la somma,

Gesù, Gesù, con questi tempi cari!

Ma come fa la gente a non capire!

Eh! Lo saprei io!…

Ma guarda che Cappella!

Senz’altro è di un riccone.

Ma quello è proprio argento!

Io mica sono scema!

Sospira la beghina e scuote il capo.

Poi all’improvviso sbuca un prete nero,

Buon giorno reverendo! E guarda in terra,

io ho pregato!

Va bene buona donna, andate in pace!

S’è fatto tardi, e la beghina è stanca,

” E’ giorno di pietà ” dice il Vangelo,

e la “devota a Dio” ha fatto i suoi doveri…

biascia preghiere, si segna ogni minuto:

quanto son buona! pensa.

Nostro Signore mi premierà  davvero.

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