DENTRO LO SPAZIO
Lo spazio più grande
che c’è concesso,
appartiene alla nostra Anima.
Sta a noi,
al nostro Soffio…
dilatarlo all’infinito.
Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
Lo spazio più grande
che c’è concesso,
appartiene alla nostra Anima.
Sta a noi,
al nostro Soffio…
dilatarlo all’infinito.
Le lampade di sera
dentro il bosco
ci svelano la notte.
Dolci segreti blu
cantati dagli uccelli
che nel velluto caldo
rintanano le ali.
E le cortecce degli alberi
più alti,surreali,
si scambiano carezze.
Piccole pepite d’oro
palpitanti
appese ai rami.
E in terra i fili d’erba
brillanti di rugiada,
lacrime verdi trasparenti
che lasciano vedere
il tenero bocciolo
di un fiore appena nato
che inizia a sbadigliare.
Ma dove pensi che vada,
una Viola, la sera,
quando si sente abbandonata.
Se non cercando
la tenerezza estrema
di colui che l’ha pensata…
Nei passi suoi lasciati
in pieno sole,
che lì sono passati
appena sollevati…
L’impronta dei suoi piedi
di Viole.
Si sono alzate in piedi
minacciose
tutte le ore fresche
del mattino,
gridando al sonno assassino,
di non sprecare la risorsa…
del tempo lungo o breve
che ci tocca.
La Fortuna
E’ un raggio anomalo
Intermittente
Di per sè
Disubbidiente…
Che si sposta
Quando vuole…
Nelle attese della gente.
Si sono presentati
come ombre
lontani dalla vita,
avendo generato un figlio-scalzo.
Ma dallo sguardo vuoto
di uno sbaglio
può nascere la vita.
L’acqua discesa
lungo le mani della notte,
ha seminato diamanti
sulle foglie.
Brillano baci freschi,
(da non toccare neppure
col pensiero).
Persino il sole
dal regno della luce,
promette… di non bruciare
l’incanto trasparente,
delle piccole anime in fiore.
La luna passa svelta
sui nostri sogni agitati.
Mentre trascina una coperta,
di desideri innappagati.
In mezzo a tanto buio
che mi circonda,
mi viene incontro
una sola stella…
La mia coscienza,
che s’è di nuovo illuminata.
Nel buio rotondo
della sera,
lancio dalla finestra
un sentimento,
che trova la sua strada
lungo il muro…
Da un angolo nascosto,
esce un gattino nero
tutto illuminato.
Sembra contento,infatti non
rientra,
sfida il vento.
Poi guarda in alto,
verso di me,
coi suoi faretti d’oro,
mentre fa acrobazie gioiose
con la coda.
Per lui, io sono un’ombra
silenziosa,
forse una sorta di miraggio…
uno spicchio di formaggio.
Sento il silenzio
come una porta d’oro
che si dischiude piano.
Lo sai a quale nube
resto appesa?
E’ come rimanere in gravidanza…
Sotto di me
si muove un mondo infame,
che conosco bene.
Mentre nelle mie viscere,
galleggia in dolci acque
la speranza.
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
© 2017 :: Tutti i testi e le poesie sono di esclusiva proprietà di Maria Grazia Nigi. Ogni uso non autorizzato sarà perseguibile per legge.