Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
La nobile attenzione
dell’ascolto
è una fessura di
luce
che si diffonde
attorno.
Gola di mare
aperto
dove tutto scivola
via
senza approdare
mai.
Son Pupetta ‘e cafè
ho un sobbalzo
fremente
se mi bolle ‘o cafè.
Nero nero fumante
son l’amante
eccitante…
che va bene per te.
Con spensierata
ironia
abbiamo riso tanto,
figli miei.
Tanto da romperci
il filo della schiena…
Mentre
dall’altra parte,
(venuta chissà da
quale sorte)
stava affilando i denti
il morso della iena.
Sai quanti movimenti
pelvici
ha fatto il mondo,
per affollare lo stesso
mondo?
Un terremoto sussultorio
di emozioni…
se vuoi, procreazioni.
Volute o non volute
una fila intermittente
di creature
attraverso i secoli.
Angeli e demoni
allo sbaraglio…
spesso nati per
sbaglio.
I miei polmoni
ventilati
sono due ali rosa.
Soffiano un vento
libero, potente!
Pulsa e lampeggia
il cuore,
racchiuso dentro
un pugno di rubini
ardenti.
Fili d’acciaio
in tensione…
tendini e nervi.
Fibre.
E la colonna vertebrale
si erge
come un monumento,
saldata con anelli
di granito.
Ricorda, quello che fu
ghermito
per altre strade ritorna.
Mentre io nuoto
controcorrente.
Si, è vero,
nessuno può
negarlo.
Sei tutto gold and
silver
a prima vista…
però così lontano
dagli impulsi
teneri del cuore.
Mi viene da pensare
se il tuo funziona
a batterie.
Chi siamo noi
nella virtù dei fatti?
Per voi,
possibile è morire
per rimanere intatti?
Per me,
ogni giorno,
verifica degli atti.
L’amore
che incontra il suo
guerriero
lo uccide ancora prima
d’esser nato.
Risponde quel soldato
Se guerreggiar mi
duole…
mi rende folle la
monotonia.
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
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