LA FUGA DELLE IDEE
La fuga improvvisa
delle idee,
lascia dietro di sè
una parete bianca.
Un buco trapanato
un furto in banca.
Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
La fuga improvvisa
delle idee,
lascia dietro di sè
una parete bianca.
Un buco trapanato
un furto in banca.
Il vuoto del silenzio
ci deve far capire
l’inutile frastuono
della parola in disordine,
che tenta di corrompere
le zone già occupate
dagli errori.
Meglio restare fuori
a meditare…
Tutta l’armonica
e invisibile
muscolatura di Dio,
è volontà di potenza.
E’ la palestra rotonda,
luminosa,
dove ogni giorno
mi alleno anch’io.
Signore,
la tenia dei passivi
è troppo lunga.
Dimostra a loro
il lampo creativo
dei tuoi secoli.
Di tutte le virtù
sintetiche,
la più bassa
quanto acuta,
è quella che sa già
di credere
ma intanto si rifiuta.
La nobile attenzione
dell’ascolto
è una fessura di
luce
che si diffonde
attorno.
Gola di mare
aperto
dove tutto scivola
via
senza approdare
mai.
Son Pupetta ‘e cafè
ho un sobbalzo
fremente
se mi bolle ‘o cafè.
Nero nero fumante
son l’amante
eccitante…
che va bene per te.
Con spensierata
ironia
abbiamo riso tanto,
figli miei.
Tanto da romperci
il filo della schiena…
Mentre
dall’altra parte,
(venuta chissà da
quale sorte)
stava affilando i denti
il morso della iena.
Sai quanti movimenti
pelvici
ha fatto il mondo,
per affollare lo stesso
mondo?
Un terremoto sussultorio
di emozioni…
se vuoi, procreazioni.
Volute o non volute
una fila intermittente
di creature
attraverso i secoli.
Angeli e demoni
allo sbaraglio…
spesso nati per
sbaglio.
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
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