UN MARE DI INQUIETUDINI
Durante la tempesta
Per non affogare…
Ognuno scivola
Dentro una bottiglia
Dal vetro guarda fuori
Impreca e prega…
Ne uscirà Vivo
Senza alcuna voglia
Per consuetudine
Della bassa marea
Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
Durante la tempesta
Per non affogare…
Ognuno scivola
Dentro una bottiglia
Dal vetro guarda fuori
Impreca e prega…
Ne uscirà Vivo
Senza alcuna voglia
Per consuetudine
Della bassa marea
L’Egoista
Quel che faccio a pro mio
Ha un vantaggio senza Ipotesi…
Sommessamente a te
Altre parole non ce n’è
Che sei e rimani
L’Amore Eterno
Per ogni Uomo
Che viene al Mondo
Semmai non ama…
Vivrà l’Inferno
Il Silenzio
Che poi è risposta saggia
Alla Provocazione
Che nel frattempo
Si ammala di Livore…
Da implodere col botto
Per Insoddisfazione!
Il Signore quando si nasce
Ci bacia in fronte una sola volta
Il resto… che è il nostro Destino
Lo gestiamo solamente noi!
La Fame di apparire…
(altrimenti siamo morti)
E’ il continuo digiunare
Che procura l’assenza
Della propria Identità
Sentita persa…
IL PESO DEI SOLDI AFFONDA L’ANIMA
Rivisitare la tua Vita
A tempo libero
Con cognizione piena
Ti fa volare in alto…
Sorvoli sul passato
Sul presente
Come una scia attiva
In questo viaggio
Di leggerezza estrema
Vivi ogni età
Ma non ne senti alcuna…
Tacere a lungo
Fa bene alla Parola
E nel frattempo
Quello che vedo e penso
S’innalza all’infinito
E cambia l’ora…
Nel Mondo che va a fuoco
E tutta la Natura piange sola
Qualcosa mi consola…
In mezzo a tanto buio
Scorgo la rosa bianca
L’Anima della Parola
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
© 2017 :: Tutti i testi e le poesie sono di esclusiva proprietà di Maria Grazia Nigi. Ogni uso non autorizzato sarà perseguibile per legge.