FELICI ARITMIE
Quando il cuore
impazzisce di notte…
lo ritrovi bambino
al mattino.
Più d’ogni umano silenzio s’incrini la parola all’intenzione e libero il pensiero la raccolga in solitudine di spirito dove il sospiro scioglie ogni dolore.
AMETISTE // Dalle fauci imbrunite della parola a monte/ mi rispondeva un gelido silenzio/ Quasichè superato il ponte/ vedessi un guizzo luminoso/ un cerchio bello di parole…/ Che rincorrendomi animatamente/ chiedessero a me che le pensavo/ di unirmi a loro interamente/ per dimostrargli che le amavo/.
Quando il cuore
impazzisce di notte…
lo ritrovi bambino
al mattino.
Chi scende
e sale
dal fondo di
bottiglia,
diventa il
paraculo
dell’imbuto…
Che meraviglia!
Chi esce
per sempre
dall’imbuto
ha rotto la
bottiglia…
La fragilità
è un mare
di rugiada
dove ogni
cosa trema
d’incertezza…
Certi amori
selvatici…
hanno il volo
serrato
delle rondini
a cristalli
liquidi.
Il Cacciatore
guarda le sue
prede,
e le compiange.
Per voi
non ho timore,
sarà una cosa
breve…
Per me
non ho rancore,
la cosa non mi
tange.
Spesso scompaio…
perchè mi opprime
la stessa mia presenza.
Dal circuito bianco
dell’assenza,
guardo e indovino
l’invadenza…
la supponenza,
che ben s’addice
a ogni cretino.
Prima che il cielo
muoia,
ricorda che per te
tornerà sempre
l’incendio delle stelle.
Tutto può farci
compagnia…
perfino il palpito
delle nostre ciglia.
Piccole ombre in
movimento,
che velano o rivelano
a meraviglia,
il mondo a sorpresa
delle nostre visioni.
Alle pareti
della mia stanza
brillano uomini
soli, consacrati,
in compagnia di
me che tanto ho
amato.
Lontano nel passato
ormai presente,
quando di noi non
si sapeva niente.
Urtica,
l’anima eretica
della Vita,
che non dà
abbonamenti,
non concede
alimenti,
che non ha libertà.
Se penso a me
clonata,
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel Mondo
in tante copie
senza un condono
di riconoscimento.
Senza una febbre attiva…
quale tormento!
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.
© 2017 :: Tutti i testi e le poesie sono di esclusiva proprietà di Maria Grazia Nigi. Ogni uso non autorizzato sarà perseguibile per legge.